StorySign, l'app che aiuta a leggere


Nel mondo ci sono circa 32 milioni di bambini sordi, la maggior parte di loro a seconda dei paesi e delle famiglie dai quali provengono non viene supportata da adeguati piani pedagogici capaci di aiutarli nel loro percorso scolastico, la lettura rappresenta una delle lacune più grandi di questi bambini.
Gli studi che sono stati fatti in merito, mostrano quanto i bambini non udenti si approccino alla lettura in ritardo, spesso verso i nove anni, questo ritardo interferisce con le normali attività quotidiane, imponendo grossi limiti.
Huawei interviene in soccorso, tramite la collaborazione con associazioni esperte nel settore, ha creato StorySign, un'app che si può tranquillamente trovare su Playstore gratuitamente.
Si tratta di un'applicazione che è in grado di tradurre istantaneamente diverse storie tramite il linguaggio dei segni, con lo scopo di insegnare a leggere e diminuire, in parte, le differenze che sussistono tra i bambini udenti e non udenti.
Il suo funzionamento è molto semplice: il bimbo o il genitore deve aprire l'app e selezionare uno dei testi presenti nella libreria di StorySign, a questo punto tramite lo smartphone è necessario che inquadri il testo del libro e immediatamente Star (l'avatar di StorySign) narrerà la storia tramite il linguaggio dei segni.
Si tratta di un servizio disponibile in dieci lingue dei segni (inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo, olandese, portoghese, irlandese, belga, svizzero), è compatibile con tutti gli smartphone Android
Questa nuova tecnologia permette non solo ai bambini non udenti di imparare il proprio linguaggio, ma aiuta anche i genitori udenti, o gli adulti vicini al bambino, a leggere e successivamente parlare tramite questo linguaggio.




Commenti

  1. Cara Ludovica, ho avuto la fortuna di leggere il tuo post, e credo sia meraviglioso venire a conoscenza di certi supporti educativi in grado di aiutare il bambino non udente ad imparare a leggere. Mi sono informata meglio su questa applicazione e credo siano un gran passo avanti.
    Credo anche che dal punto di vista dei genitori, questo apparecchio, possa aiutarli a comunicare meglio con i figli riuscendo, un po', ad abbattere muri che purtroppo si creano per questa disabilità.

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